Certezza della pena: ed è di nuovo Carosello

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Le aziende e i professionisti della comunicazione vivono di spot e slogan. Lo fanno perché questo è il loro mestiere, e i rispettivi guadagni derivano da pubblicitá, marketing e pubbliche relazioni.

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Gli italiani al tempo stesso vivono di frasi ad effetto, slogan buoni a stimolare aspettative sociali e politiche; con titoli spesso fanfaroni, ma in grado di solleticare il proprio modo di pensare, o il modo di vedere le cose come girare per il mondo.

ricchi_piangano

Non è soltanto una questione di propaganda elettorale o comunicazione politica, entrambi rientranti nel normale gioco dialettico e della sfida tra partiti e schieramenti (piccola divagazione, opto per per figa per tutti piuttosto per anche i ricchi piangano, questo è poco ma sicuro). Qui l´argomento è piú sottile, si mescola tra realtá e fanatismo, tra effettiva aspettativa della popolazione e spettacolarizzazione dell´evento, tra informazione e agit-prop.

Ce ne sono per tutti i gusti e per tutte le stagioni. Le piú dirompenti sono rappresentate dalle cosiddette “emergenze”: emergenza rifiuti, emergenza criminalitá, emergenza abitativa. Non c´è unitá di crisi, ministero o protezione civile in grado di spegnere quelle che nascono come veri e propri focolai, molte volte in grado di intrecciarsi tra loro. L´emergenza dei rifiuti spesso puó alimentare la criminalitá organizzata, che a sua volta viene sbandierata ai quattro venti come “un´emergenza” (per essere considerata tale un´emergenza dovrebbe essere limitata nel tempo, ma da quanti anni sentiamo parlare di criminalitá? Vabbé… ). A sua volta l´emergenza criminalitá puó andare a braccetto con quella dell´immigrazione e, perché no, quest´ultima puó a sua volta alimentare un´emergenza abitativa, e via discorrendo.

I piú avveduti offrono in pasto agli italiani le cosiddette “questioni”. Due su tutte: quella meridionale e quella settentrionale. La prima buona per gli autonomisti di Lombardo e per i nostalgici dei Borboni; la seconda tanto cara a leghisti, autonomisti e nordisti di caria natura e levatura. Da Bolzano a Lampedusa imperversa invece la “questione morale”, sulla quale ormai gli aficionados sono di varia estrazione politica. L´unico distinguo è tra chi è al governo e chi (aspetta il suo turno) all´opposizione. Spesso purtroppo chi siede al posto di comando è tentato e portato alla corruzione. A cose fatte chi se ne sta all´opposizione ovviamente invocherá la “questione morale”, salvo poi dimenticando tutto quando, al successivo turno elettorale, le parti tra maggioranza e minoranza si saranno invertite.

Ora è invece il turno della “certezza della pena”. Tutti la rivendicano, tutti la attendono come il miracolo di San Gennaro, tutti la sputano fuori dalla bocca ad ogni buona occasione: guardando il telegiornale, dal barbiere, al bar con gli amici. Nonostante condoni, leggi ad hoc, ad personam, ad majora, gli italiani oggi invocano esclusivamente queste tre parole: certezza-della-pena. Per caritá, non fraintendetemi ora. Tutto bello, tutto giusto e doveroso, tutto sacrosanto, ma attenzione a non continuare ad abusare di questi termini senza passare al loro effettivo lato pratico, altrimenti l´italiano-medio-consumatore-elettore presto si stuferá anche di questo ennesimo slogan, in attesa di un nuovo intermezzo pubblicitario. Evviva Carosello!

Ramazzotti punta su Neffa e non su Eros

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Da qualche giorno le radio tedesche mandano in onda il nuovo singolo di Neffa Cambierá. Il merito? Tutto della nuova campagna pubblicitaria della Ramazzotti.