In fondo in fondo la sua ragione Tarso Genro, ministro della Giustizia brasiliano, ce l´ha. Parlando del caso Cesare Battisti, l´autorevole esponente del governo sudamericano afferma che noi italiani siamo fermi a trent’ anni fa, «bloccati negli anni di piombo, con una ferita non ancora cicatrizzata». Una dichiarazione espressa nel tentativo di avvalorare la decisione dell´esecutivo brasiliano di negare l´estradizione dell´esponente dei Proletari Armati per il Comunismo, condannato con sentenza definitiva all´ergastolo per quattro omicidi commessi tra il 1977 e il 1979.
Parole che possono sembrare quasi banali per quanti ancora aspettano la veritá sui piú diversi casi oscuri della nostra Repubblica. Parole offensive per i congiunti, i familiari, i conoscenti delle persone morte a causa dell´odio, della cecitá ideologica, del terrorismo di ogni colore, ordine e grado. È vero, una “ferita non ancora cicatrizzata” per tutti noi, comuni, onesti ed orgogliosi cittadini italiani che ancora oggi aspettiamo una risposta su piazza Fontana, sulla stazione di Bologna, su Ustica, su Argo 16 e sui tantissimi casi di cronaca che hanno scandito la nostra vita dalla fine degli anni Sessanta ai primi anni Ottanta.
E risulta difficile raccontare la veritá di questi avvenimenti, se ancora non riusciamo ad analizzare con la dovuta luciditá gli eventi della Resistenza. Se i geni che hanno portato alla nascita delle nostre attuali istituzioni non saranno del tutto esplicati e chiariti, ritengo arduo portare a compimento quell´azione di “cicatrizzazione” degli anni del terrorismo.
Non c´è bisogno di invocare revisionismi: fare giustizia – dal piú piccolo caso di cronaca nera al piú importante affaire di Stato – rientra nelle basilari regole di qualsiasi democrazia, e nulla ha a che spartire con una presunta “vendetta”.
Per questo Cesare Battisti farebbe bene a rientrare in Italia, dove – se
effettivamente ritiene di essere innocente per i fatti a lui addebitati – avrá tutto il modo di far valere le sue ragioni. Chi fugge dalle proprie responsabilitá, chi scappa, chi non risponde delle azioni o dei pensieri espressi, passa automaticamente dalla parte del torto.