Una fredda mattina di marzo

2 commenti

APTOPIX Germany School Attack

Questa mattina a Stoccarda faceva freddo. L´aria era impregnata di umiditá, quella che ti entra nelle ossa e ti spinge a chiederti: chi me lo fa fare ad alzarmi e ad andare fuori? Ce lo siamo chiesti tutti, stamane, da queste parti. Una primavera che non inizia, una ripresa che non decolla. Vento, pioggia e temperature rigide da una parte; la crisi economica che ha messo in ginocchio la principale potenza economica europea dall´altra. C´è poca voglia ad uscire di casa, c´è ancor meno voglia ad accendere la radio o la televisione per ascoltare l´ennesimo bollettino di guerra proveniente dai mercati tedeschi, europei e mondiali.

GERMANY SHOOTING RAMPAGE

Tra una tazza di caffé e una fetta biscottata i notiziari danno la notizia del folle omicida-suicida dell´Alabama: dieci morti, un bagno di sangue, e i soliti tanti perché. La notizia rimbomba nei timpani tra la toilette e la cucina, mentre da queste parti ci si continua a chiedere: chi me lo fa fare ad uscire di casa? La stessa domanda se la saranno sicuramente posta pure gli studenti della Albertville-Realschule di Winnenden, cittadina alla periferia nord di Stoccarda. I ragazzi hanno sonno, desiderano il sole, un latte macchiato da sorseggiare assieme agli amici in un parco, un sorriso. E invece vanno a scuola, cosí come tutti noi andiamo al lavoro, a sbrigare le nostre faccende, a smadonnare per uffici oppure a fare compere.

winnenden_021

Ma a metá mattina la radio comincia a dare notizie frastagliate e poco rassicuranti. “Sará la solita americanata”, e ce la scrolliamo di dosso pensando a quanto successo in Alabama. Ma no, l´americanata è qui, a pochi chilometri da noi. Un allarme forte e chiaro gracchia dagli altoparlanti dell´autoradio: “Non date passaggi a nessuno”. Qui in Germania la radio è cosa seria, fatta di news, informazioni sul meteo e su qualsiasi cosa accade in tempo reale a pochi metri da dove ti trovi. Altro che canzonette, oroscopi e dediche in segreteria: se l´emittente lancia un avvertimento di questo tipo qualcosa di veramente grave è accaduto. E allora via ad aprire Internet, oppure a sintonizzarsi su N-Tv o N24, i principali canali all news della televisione tedesca. E via con il tam tam mediatico presto rimbalzato pure in Italia, cosí come nel resto del mondo.

È pomeriggio qui a Stoccarda, la tragica vicenda di cronaca ormai l´avete recepita e digerita. Un sole pallido e prive di forze cerca di farsi largo tra un acquazzone e l´altro, verso l´aeroporto si è notata anche una piccola spruzzata di neve. A Winnenden, poco meno di ventottomila abitanti, è grigio pesto, e la primavera non ce la fará in alcun modo a scaldare i cuori di studenti, famiglie e concittadini.

Solo una domanda: chi ce lo ha fatto fare ad uscire di casa questa mattina?

(foto tratte da spiegel.de e ansa.it)

A una manciata di chilometri da dove abito

Lascia un commento

Furia omicida a Winnenden, alle porte di Stoccarda. Un ex allievo entra in un liceo, e fa una strage. Seguiranno aggiornamenti.

Ultima copertina per il Vanity tedesco

Lascia un commento

vanity-ultima

La notizia l´abbiamo data l´altro giorno su Block Notes ma, visto che questo blog se ne era giá interessato in passato – e controllando le chiavi di ricerca che appaiono in queste ore per giungere da queste parti – la rigiriamo anche qua. L´edizione tedesca di Vanity Fair chiude le proprie pubblicazioni.

Il numero 1

Il numero 1

I portavoce di Condé Nast parlano della crisi economica che starebbe attraversando l´editore nella sua casa madre, ovvero gli Stati Uniti. Di fatto c´è che in Germania Vanity Fair (novanta dipendenti tra redattori, grafici, fotografi e impiegati) fin dall´inizio non ha offerto l´allure e non ha colpito l´attenzione dei lettori come successo in altri mercati, Italia ad esempio. Si chiude cosí un´esperienza editoriale iniziata il 7 febbraio 2007, e che non ha mai riscontrato segnali incoraggianti, né in edicola, né tantomeno tra gli investitori pubblicitari.

Un frappuccino di traverso per il ministro inglese

Lascia un commento

starbucks1

Lord Peter Mandelson, ministro inglese per lo sviluppo economico, in queste ore non deve aver particolarmente gradito il caffé, specialmente quello servito da Starbucks. Non è una semplice questione sul rito inglese del té, oppure sul fatto che un´eccessiva dose di caffeina puó suscitare nervosismo e aumentare la pressione arteriosa.

Al ministro del Gabinetto Brown non sono piaciute le parole utilizzate da Howard Schultz, mente e titolare della famosa catena di coffee shop, nel definire la situazione economica della Gran Bretagna, Paese “avvolto in una spirale di declino”.

L´edizione internazionale del Guardian oggi dedica ben due pagine alla querelle. Analisi impietosamente corretta quella di Schultz, ma assolutamente monca, priva di alcun paragone congli altri mercati dove Starbucks è presente. Il Regno Unito attualmente ha un tasso di disoccupazione pari al 6,3 % (e Strabucks dispone di 713 caffetterie), ma la vicina Francia (48 locali Starbucks) registra un livello di disoccupazione pari al 7,9 %. Altro esempio citato dal Guardian è quello tedesco, dove nel recente passato il colosso americano del caffé ha investito moltissime risorse, aprendo 140 store: qui il livello di disoccupazione supera di poco il 7 per cento, ma il livello di crisi è particolarmente sentito da analisti e investitori.

E, non ultimo, non dimenticandoci della terra nativa di Starbucks, gli Stati Uniti dove, a causa della crisi economica, la societá con sede a Seattle ha giá provveduto a chiudere novecento dei 16.800 punti vendita.

Quindi l´Inghilterra si è particolarmente sentita nel mirino dalle dichiarazioni del capo di Starbucks, anche se in questo caso non possiamo unirci al coro mal comune mezzo gaudio. Lord Mandelson se ne fará una ragione, dedicandosi al piú rilassante rito del té.

I Weisswürst, buoni in tutta la Baviera

Lascia un commento

Un paio di weisswürst ed una brezel: un classico dalla Baviera (foto faz.net)

Un paio di weisswürst ed una brezel: un classico dalla Baviera (foto faz.net)

Anche la Germania ha le sue specialitá gastronomiche. Al di lá dei luoghi comuni e del classico adagio mai buono come in Italia, ogni Land vanta le proprie delikatessen. In Baviera veri e propri portabandiera della locale cucina sono il brezel e i weisswürst. Questi ultimi rispecchiano la tradizione del Land meridionale della Germania al punto che i produttori hanno cercato di stringere al massimo la cosiddetta origine territoriale del prodotto, limitandola ai soli confini della cittá di Monaco, e non a caso denominandoli Münchner Weisswürst.

I macellai non residenti a Monaco, ma comunque operanti sul territorio regionale, si sono sentiti defraudati del titolo, tanto da opporre ricorso all´autoritá federale sui brevetti e marchi. Quest´ultima alla fin fine ha dato loro ragione, ribaltando di fatto una precedente sentenza emessa dai colleghi regionali della Baviera.

I Münchner Weisswürst, come alimento di alta qualitá, sono prodotti da diversi anni da aziende operanti sull´intero territorio bavarese, e devono quindi essere considerati come appartenenti al patrimonio di tutta la Baviera, e non della sola cittá di Monaco: questa la tesi del Bundespatentgericht a sostegno della nuova sentenza.

Schiaffo alla crisi, apre il nuovo Porsche Museum

Lascia un commento

porsche1

In effetti la data era prevista da diversi mesi, quando di vacche magre se ne vedevano ancora poche. Ma l´inaugurazione del nuovo museo della Porsche in questo momento ha tutto il fascino del voler dare uno schiaffo bell´e buono all´imperante crisi del settore automobilistico.  Vuoi per il desiderio di rimboccarsi le maniche e cercare una via di fuga da questa tremenda fase negativa che investe i mercati globali (e che per la Germania costituisce un vero e proprio colpo al cuore, caratterizzato proprio dal settore delle quattro ruote), vuoi per la stessa allure che, da oltre sessant´anni, riveste la prestigiosa casa automobilistica di Zuffenhausen, Stoccarda, nell´immaginario collettivo.

Centro milioni di euro investiti in un´opera che si espande su 5.600 metri quadrati di superficie, e pesante 35 mila tonnellate. E ancora, circa 550 giornalisti, la metá dei quali provenienti dall´estero, accreditati per la conferenza stampa di inaugurazione dell´esposizione storica della Porsche. Un museo che giunge dopo quelli di Volkswagen, Mercedes- Benz e Bmw, ma che di certo non resterá nelle retrovie per numero di visitatori, visto appunto il fascino che da sempre questa casa automobilistica offre al suo pubblico.

L´inaugurazione é per sabato 31 gennaio, alle ore 9.00, qui il link al sito ufficiale.

La Mtv dei Balcani

Lascia un commento

Quello che soltanto in parte é riuscito al maresciallo Tito é invece perfettamente riuscito ad un gruppo di imprenditori bulgari. Il progetto che per secoli ha spinto l´impero ottomano fino alla disputa dell´Adriatico, si é concretizzato in poco piú di tre anni ad una serie di ripetitori satellitari. Perché a vincere non é stato il senso di superioritá di una persona, di un partito o di un popolo verso i terreni contigui. Non é risultato vincente neppure il progetto politico di un´unica regione balcanica.

Ad avere la meglio é stata la musica, collante di popoli accomunati da tradizioni, secoli di storia, in alcuni dasi dalla lingua. Musica testimone di gioia ma anche di vecchi dolori, attenuatrice di antiche tensioni e sostenitrice di attuali segnali di distensione.

L´ambasciatrice di questi “Grandi Balcani” si chiama Balkanika  Music Television, network televisivo che, dalla  sede centrale di Sofia, irradia 24 ore al giorno “musica etnica” proveniente da Bulgaria, Grecia, Serbia, Albania, Montenegro, Macedonia, Croazia, Bosnia Erzegovina, Slovenia, Turchia e Romania. E qui sta il bello del progetto. Perché ormai ogni Paese ha la sua Music Television, piccola o grande che sia: in Croazia troviamo Cmc, in Serbia Pink Musik o Dm Sat, dove le prime due iniziali stanno per Dragana Mirkovic, artista di primo piano della scena musicale serba e titolare, assieme al marito  Toni Bijelic, del canale televisivo.

Dragana Mirkovic

Ma Balkanika Tv va al di lá dei confini nazionali, spingendosi dai Carpazi alla costa adriatica,  dal mar Nero alle sponde delle Alpi carniche. La programmazione lascia molto spazio alle produzioni di nuova generazione: il folk tutto ottoni e abiti in merletto lascia il posto a sonoritá moderne e videoclip con bellezze slave degne della migliore selezione di Veline . Perfino la piú grande icona della musica balcanica, Goran Bregovic, osannato lo scorso maggio a Belgrado nel corso dell´Eurofestival, non viene piú di tanto inserito nella programmazione di Balkanika Tv, proponendo invece nuove leve e cantanti pop provenienti dalle piú disparate esperienze artistiche.

Goran Bregovic, Eurofestival 2008

Un canale satellitare per capire le evoluzioni di un´area geografica di particolare interesse anche per l´Italia, spesso facilmente liquidato con l´etichetta – a volte, purtroppo, spregiativa – di “Europa dell´est”, e che invece spesso ci puó fornire ottime chiavi di lettura per lo sviluppo socioeconomico dell´Europa intera. Perché i popoli e i Paesi si possono capire anche con le loro tradizioni e musiche, non soltanto con i resoconti politici dei mass media.

Emma, fredda e tremenda

Lascia un commento

01032008070_edited.jpg

Esattamente una settimana fa da queste parti si respirava aria di primavera inoltrata: temperature che hanno sfiorato i 21 gradi centigradi, cinguettii di uccelli sbarazzini, voglia di maniche corte e belle passeggiate. Tutto bello per essere vero.

E cosí qui in Germania in queste ore siamo alle prese con l´uragano Emma. Circa un´ora fa, qui a Stoccarda – tra raffiche di vento, lampi e tuoni – ha fatto la sua comparsa pure la neve (la foto qui sopra non é d´archivio, ma é stata scattata poco fa sotto casa).

Tags Technorati

Candidi orsetti proliferano

1 commento

wilbaer.jpg

(foto tratta dal sito di Stuttgarter Nachrichten

In principio fu Knut, l´orsetto superstar dello zoo di Berlino (niente a che vedere con Christiane F.), capace di calamitare in un anno di vita l´attenzione dei media mondiali e divenire una vera e propria attrazione per grandi e piccini, con tanto di libri, dvd, canzoncine e gadget vari.

Poi arrivó Flocke, l´orsetta polare nata lo scorso 11 dicembre al giardino zoologico di Norimberga.

Ora é il turno di Wilbär (video presente anche sul mio Vodpod, controlla la barra qui a sinistra). Il suo nome non deriva da selvaggio (Wild), ma piú semplicemente da Wilhelma, l´imponente giardino botanico e zoologico di Stoccarda (é tra i piú grandi d´Europa, tappa obbligata per ogni visita nel capoluogo del Baden Württemberg), dove l´orsetto é nato lo scorso 10 dicembre da “papá” Anton e “mamma” Corinna.

Di certo non riuscirá a eguagliare la fama conquistata da Knut (di orsetti coccolosi uno basta e avanza), ma qui a Stoccarda ci tentano lo stesso. Lo Zoo berlinese a maggio dello scorso anno ha registrato il marchio Knut, dando vita ad un vero e proprio business, che ora farebbe gola a tanti altri giardini zoologici in cerca di popolaritá e relative royalties.

Off Topic Piccola soddisfazione avere un post datato 29 febbraio.

Tags Technorati

Agnelli in Italia, Springer in Germania: ad ognuno la sua causa ereditaria

1 commento

Mentre a casa nostra Margherita Agnelli cerca di far valere le proprie ragioni in sede giudiziaria circa l´ereditá di suo padre Gianni, in Germania Friede Springer, quinta moglie di Axel Springer, fondatore dell´omonimo colosso editoriale (9.733 dipendenti, oltre 170 pubblicazioni presenti in 33 Paesi) riesce ad avere la meglio di fronte alla Corte d´Appello di Amburgo nei confronti del nipote Sven.

Secondo i giudici tedeschi le volontá testamentarie di Axel Springer sono state rispettate, e la signora Friede continuerá cosí a mantenere la maggioranza azionaria della Springer Verlag. Il nipote Sven si era detto vittima, all´epoca dei fatti, di una truffa, in gravitá della sua giovane etá.

In Germania la vicenda giudiziaria della famiglia Springer é andata avanti 22 anni. Chissá quanto tempo si dovrá attedere in Italia per far chiarezza sul lascito dell´Avvocato.

Tags Technorati

Gettiamo il Nokia, peccato non gettare l´ipocrisia

4 commenti

kopfgrafik-nokia-boykott.jpg 

In Germania, causa un forte livello dell´inflazione e lo spauracchio di un ennesima crisi economica, il colosso della telefonia cellulare Nokia decide di chiudere lo stabilimento di Bochum e di trasferire la produzione a est, forse in Ungheria, o molto piú probabilmente in Romania. Il che significherá una lettera di licenziamento per circa 2.300 dipendenti, e la prorompente affermazione anche in Germania di un fenomeno ormai assimilato da diversi anni in diverse realtá europee: delocalizzazione. E i politici tedeschi, invece di promuovere sgravi fiscali in grado di attenuare il costo del lavoro, si danno invece alla demagogia. Complice anche una certa stampa qualunquista e capace di ragionare esclusivamente con la pancia e non col cervello (sí sí, mi riferisco alla Bild Zeitung) oggi era tutto un imbalzare di voci del tipo “restituiamo i nostri Nokia e compriamo cellulari di altre marche”.  

E il boicottaggio ha giá trovato i suoi due primi testimonial (rappresentati qui sopra, in un´elaborazione grafica tratta dal sito della Bild). Peter Struck, leader dei socialdemocratici, ha giá abbandonato il proprio Nokia N95 chiedendo ai propri uffici di poter utilizzare un altro modello di un´altra marca. Horst Seehofer, ministro con delega alla tutela dei consumatori (cristiano sociale della bavarese Csu) é sulla stessa lunghezza d´onda di Struck, in segno di solidarietá verso i lavoratori e le famiglie che vedono a rischio il proprio posto di lavoro.

Dunque si suggerisce di attuare in Italia analoga iniziativa, restituendo alla famiglia Benetton i pullover provenienti dai laboratori tessili dell´est, e spedendo a Mario Moretti Polegato le Geox fabbricate a Timisoara e dintorni. Tutto questo fa un po´ ridere, anche se il problema della delocalizzazione é un dramma per moltissime famiglie. I politici sbandierano sempre la soluzione piú demagogica, pronta ad alimentare esclusivamente il proprio tornaconto elettorale. E il dramma, qui in Germania, é che quando fanno certe sparate ci credono sul serio.

Disclaimer Da circa dodici anni sono un utilizzatore di telefoni cellulari. E dal primo Nokia modello cassa-da-morto fino all´attuale N95, non ho mai tradito la casa finlandese. Niente di politico in tutto questo. Nokia é una filosofia di vita che va al di lá di destra o sinistra.

Tags Technorati

Pensieri sbiancanti (o sbiaditi)

Lascia un commento

Vi ricordate i fratelli Fred e Richard Fairbrass? Ok, tranquilli, troppo difficile. Allora ripropongo il quesito. Vi ricordate i Right Said Fred ? Molto meglio, anche se un po´ di fatica nello sgomberare la nebbia dal cervello ce l´avete avuta nel ricordarvi dei fratelli inglesi di I´m too sexy

Non preoccupatevi, perché pure io ho dovuto rimuginare un po´ prima di elaborare il tutto. Pensate invece che qui in Germania i Right Said Fred non li hanno ancora archiviati del tutto, tanto che da un mese abbondante se li rivedono piú volte al giorno in televisione in uno spot del detersivo Meister Proper, l´equivalente dell´italiano Mister Bianco. E di questo c´é di che preoccuparsi.

Tags Technorati

Passaporto biometrico, in Germania é una realtá

Lascia un commento

Il passaporto biometrico, da ieri, in Germania é una realtá. Un documento che secondo gli esperti non può assolutamente essere falsificato, e chi ci prova sarà scoperto al primo controllo in pochi secondi.
La novità, che ha suscitato polemiche, consiste in un dato in più che i cittadini dovranno fornire al momento di richiedere il passaporto: le proprie impronte digitali, che verranno registrate elettronicamente. A tal proposito vi rimando all´esauriente post di Giovanni Boggero, e al commento di Massimo Teodori espresso oggi su il Giornale. Tra discussioni e inutili sfondi demagogici circa il diritto alla privacy, in Germania ancora una volta si impone su tutti il diritto-dovere all´incolumitá pubblica.

Tags Technorati

Dove va il mercato automobilistico tedesco?

1 commento

Dedica addirittura una paginata il Sole 24 Ore di oggi all´evoluzione del mercato e delle strategie del settore automobilistico tedesco. Qui un´analisi di Andrea Malan, mentre qui Beda Romano mette in chiaro l´accordo Porsche – Volkswagen.

(OT, volevo inserire questo post nel mio Tumblr, ma l´aggiornamento alla versione 3.0, effettuata proprio oggi pomeriggio, non mi consente l´inserimento dei link. Sgrunt!)

Tags Technorati

Stoccarda, via libera ai mondiali di ciclismo

1 commento

logo_radwm2007.gifMa qualcuno credeva veramente che i prossimi mondiali di ciclismo su strada, in programma a fine settembre a Stoccarda, potevano rischiare la sospensione dopo il triste epilogo del Tour de France, a base di epo, eccitanti e droghe varie? Ma suvvia, the show must go on. Gli sponsor hanno giá staccato gli assegni, e si attendono la relativa contropartita di pubblicitá e visibilitá. La cittá é giá in movimento per il contorno di infrastrutture, accommodation e turismo vario. Le federazioni sportive sono giá in fibrillazione. “Ma quel che é successo in Francia, perché mai dovrebbe ripetersi in Germania?”, ribattevano quanti lottavano contro i soliti gufi. 

E cosí sia. Oggi l´assessore allo Sport di Stoccarda, Susanne Eisenmann, ha confermato ufficialmente il calendario dei prossimi campionati mondiali di ciclismo su strada (qui il sito ufficiale dell´evento, anche in inglese o francese per chi non mastica il tedesco), in programma dal 25 al 30 settembre.

Il borgomastro di Stoccarda, Wolfgang Schuster, nel presentare l´iniziativa, ha confidato in una nuova fase di rinascita e di sviluppo per il ciclismo, dopo gli scandalosi casi di doping registrati al Tour e, precedentemente, in molte altre simili manifestazioni sportive. Questo grazie anche all´attivazione di un´imponente serie di controlli antidoping. Un po´ troppo ottimista, secondo me, il primo cittadino di Stoccarda.

Tags Technorati

Older Entries